1971 POLLO ALLA MAXIM’S

Care Massaie, eccovi la ricetta pubblicata sul mensile La Cucina Italiana di marzo 2014. 

Abbiamo scelto un’appetitoso e bizzarro Pollo alla Maxim’s.

Dal mese di aprile la nostra rubrica Massaie moderne cambia nome e diventa IERI E OGGI, titolo scelto dal nuovo direttore editoriale Ettore Mocchetti.

La ricerca del gusto perduto continua con un altro nome, ma con lo stesso spirito di sempre.

 

 

71 POLLO MAXIMS

 

Tosti i primi anni ’70! Divisi fra la scia di benessere del boom economico, l’inflazione galoppante e il terrorismo sul piede di guerra. La strage di Piazza Fontana del ’69 diede il via agli “anni di piombo”, e mentre gli italiani si lasciavano alle spalle a fatica il ricordo della miseria e della guerra, ecco arrivare un altro periodo critico a rovinare la festa. Il trambusto non fu solo a livello sociale, ma coinvolse anche il mondo del cibo. In bilico fra le glorie del passato e la voglia di nuovo, gli anni ’70 ce li ricordiamo per l’uso smodato della panna, l’arrivo del microonde, le pesanti ricette tipiche regionali a porzioni abbondanti in trattorie ruspanti, l’insalata russa e il cocktail di scampi. In tv, nel ’71, il grande Gino Veronelli conduceva “A tavola alle 7” (dal ’72 con Ave Ninchi) e presentava alle massaie i sostanziosi piatti della tradizione, cucinati in diretta da cuochi di rinomati ristoranti. Allargando l’orizzonte, cominciava però a farsi largo una nuova filosofia di cucina, che sovvertiva le regole esistenti: la “Nouvelle cuisine”, nata da un movimento di cuochi francesi e diffusasi in tutto il mondo dell’alta cucina nell’arco del decennio. Prevedeva cotture brevi, sughi digeribili, cura nella presentazione, assenza di frollature o intingoli. Una rivoluzione. La cucina francese era l’avanguardia, e in questa chiave “leggerei” anche il nostro pollo. Sempre all’erta, le sorelle Gosetti, alla guida del nostro giornale da una ventina d’anni, stimolavano le lettrici a sperimentare anche piatti inconsueti e di certo il nome del ristorante più celebre di Parigi, il Maxim’s, riusciva a toccare le corde giuste. In stile Art Nouveau, centro della vita culturale e artistica fin dai tempi della Belle Epoque, frequentato da personaggi come Onassis e la Callas, è da sempre punto di riferimento della gastronomia francese e sinonimo di lusso e buon gusto. Il certificato di garanzia per un piatto divino.

 

File-01-04-2014-03-34-17-page-2

photo1 (6)