APERITIVO900 ALLO SHERATON DIANA MAJESTIC – 14|6

Avete da fare giovedì prossimo alle 19? Se vi va di assaggiare bocconi di storia milanese e Belle Époque, #Aperitivo900 allo Sheraton Diana Majestic di Viale Piave al 42 è il posto che fa per voi, Massaie.

Potete arrivare con l’incedere borelleggiante di una diva del cinema muto o con tronfia arroganza in stile Marinetti, l’importante è esserci!

Succede che il Diana compie 110 anni e ha deciso di mettere le ricette storiche del primo Novecento (che seleziono con tanto amore) nei loro buffet, all’ora dell’aperitivo, una volta al mese. A ottobre, poi, faremo una cena con il menù del 1908 che ho ritrovato nella fantastica Rivista italiana di arte culinaria. Si tratta della minuta della cena di gala organizzata in occasione della riapertura del Diana dopo i lavori di restauro e ampliamento che lo trasformarono da Bagni Diana – le prime piscine pubbliche di lusso di quel periodo- a Grand Hotel Kursaal Diana, centro polifunzionale con anche teatro e ristorante. Ma di questo parleremo più avanti.

Questa foto qui sotto è del 1926, tratta dal mensile L’albergo in Italia del Touring club. Si vede il giardino dell’hotel durante il pranzo con la delegazione di albergatori americani, in visita alle migliori strutture alberghiere d’Italia, ospitati dall’Associazione Italiana Albergatori e accolti in pompa magna dal proprietario dell’hotel, Eldorado Zammaretti.

Tornando a giovedì prossimo, potrete assaggiare bocconcini delicati dedicati alla Milano della Belle Epoche e ad alcuni dei suoi protagonisti. Rivisitate, svecchiate, abbellite e interpretate da Paolo Croce, executive chef del Diana:

.Zuppa fredda di gamberi al Sempione

Scritta dallo chef milanese Carlo Premezzi (capo cuoco da Cova) sulla Rivista italiana di arte culinaria nel 1906, in occasione di un evento durante l’Esposizione Internazionale del Sempione.

.Costolette d’orzo alla Monteverdi | Panella vegetariana e pomodoro, su salsa al prezzemolo

Una ricetta di Pietro Monteverdi, il primo chef vegetariano di Milano, proprietario del Ristorante Vegetariano in città e collaboratore della Rivista italiana di arte culinaria della Società dei cuochi milanesi.

.Ferretti al Sugo Marinetti | cooking show con lo chef Croce

Questa ricetta buonissima racchiude una storia incredibile che potete leggere qui. Fu scritta dal capocuoco del Re Amedeo Pettini nel 1932 e vinse un concorso su La Cucina Italiana. La dedicò al padre del Futurismo, F.T. Marinetti, quello che odiava la pastasciutta…

.Insalata maionnesa all’italiana dei F.lli Ingegnoli

Dal manuale di cucina “60o modi di cucinare gli ortaggi” (1902) dei F.lli Ingegnoli, una vera istituzione milanese. Il loro negozio di sementi e alberi da frutto vantava clienti come Giuseppe Verdi. Erano anche i proprietari dei Bagni Diana, venduti poi, a inizio Novecento, a Eldorado Zammaretti che lo trasformò in grande albergo.

.Pesce fritto con patate alla Maitre d’hotel

Un grande classico dell’alta cucina d’antan.

.Insalata estiva Bagni Diana

Un’altra ricetta dei Fratelli Ingegnoli, del 1902.

.Insalata all’italiana di Amedeo Pettini

Un vero mito di quel tempo, Pettini fu il capocuoco del Re Vittorio Emanuele III. Iniziò a lavorare nelle cucine reali (Servizi di bocca) a 16 anni e nel giro di qualche tempo divenne il cuoco più importante e affermato d’Italia. Stretto collaboratore di molte riviste di cucina, della Rivista italiana di arte culinaria e curatore di saggi e trattati di cucina. Questa Insalata Italiana è contenuta nel suo Manuale di cucina e pasticceria, ed. Hoepli, del 1914.

.Budino ghiacciato alla Ettore Ponti

Una delle tante ricette onomastiche del trattato di alta cucina L’arte cucinaria in Italia del 1911, curato da Alberto Cougnet con la collaborazione dei membri della Società dei cuochi milanesi. Ettore Ponti, senatore del Regno d’Italia, figlio dell’industriale tessile varesino Andrea (parente di Carlo, il cine-produttore marito di Sophia Loren), fu sindaco di Milano agli albori del XX secolo. La dolce ricetta del budino ghiacciato alla Ponti è del suo cuoco personale, Carlo Molina.

.Puddingo alla Borromea

Un altro dolce per ricordare un’importante famiglia milanese: i Borromeo. Contenuta ne L’arte cucinaria in Italia del 1911, è opera del bergamasco Giuseppe Ciocca, il più famoso pasticcere di quell’epoca, curatore di numerosi manuali di arte pasticciera, industriale dolciario e membro della Società dei cuochi milanesi.

Per avere maggiori informazioni sull’evento, andate qui, sulla pagina FB dell’evento.

Voglio ringraziare lo staff di DiManoInMano che ci aiuterà in questo salto indietro nel tempo, permettendoci di esporre alcuni preziosi oggetti e arredi retrò, come questo divano Liberty di Carlo Zen (1910 circa) e altre meraviglie.

Di mano in mano è un enorme mercato dedicato all’antiquariato, al modernariato, all’arte, al design e, in generale, all’usato rigenerato. Ha due sedi, quella enorme di Cambiago e quella di via Espinasse a Milano, troppo vicina a casa mia per non passarci almeno una volta al mese.

È diventato uno dei punti di riferimento per l’arredo vintage e il design d’epoca e vi stupirebbe vedere la quantità di persone che lo frequentano, vuoi per cercare piccoli oggetti domestici usati e a poco prezzo o per trovare il pezzo da intenditori.

Ma, sopratutto, Di mano in mano è un’impresa sociale, attiva da 30 anni sul fronte della cooperazione e pari dignità a tutte le figure coinvolte nel processo lavorativo. Collaborano con i Servizi Sociali di Milano, il Ministero di Grazia e Giustizia, le ASL, la Caritas Ambrosiana e varie associazioni del territorio. 

Sono emozionata, Massaie! Troppa bellezza, tutta assieme! Grazie anche a Patrizia De Santo che si occupa della comunicazione e gestione delle mie paranoie e a Beatrice Prada, fenomenale food stylist – per La Cucina Italiana, ad esempio – per l’allestimento dello spazio retrò.

Ah, quasi dimenticavo,#Aperitivo900 è stato inserito nel programma di Novecento italiano del Comune di Milano.

Su le mani!

Sheraton hotel Diana – sito ufficiale